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Stellina aveva dieci anni del 997, e non ne avrebbe mai compiuti undici. Tutto nascosto nelle pergamene in latino, conservate nel monastero benedettino del suo piccolo paese di montagna. Scritto dall'amica Geltrude e poi da una discendente di lei. Ma in epoche sempre lontane, quando la miseria era la padrona della vita di tutti, il sacrificio, il duro lavoro. E il dramma, dell'anno mille, sullo sfondo. Rimaneva solo la speranza, quella che si affacciò con l'ombra di un frate dal saio impolverato. Che sapeva senza domandare. E l'odio di due famiglie nemiche si confuse nell'amore di due giovani innocenti, con la loro vicenda, il loro destino. Com'è sempre quando si vive vicini, sulla stessa terra. Il caso, un terremoto nel monastero che provoca danni alla biblioteca, chiama due studiosi del medioevo a risolvere il dramma di quel mondo dimenticato. La breve esistenza di Stellina e del suo fiume. Il passato, finalmente, riposa. Concluso. Dopo secoli di oblio.